martedì 16 agosto 2016

THE WITCH, di Robert Eggers

                                                MAD NEWS

THE WITCH di Robert Eggers

La famiglia dei dannati
di Maddalena Marinelli

“Streghe e magia svelano qualcosa di noi: l’aspirazione dell’uomo a voler cambiare il proprio destino, il desiderio di raggiungere una felicità facile e impossibile.”
(Dario Argento)

Siamo nel 1630, molti anni prima dei famosi processi di Salem.
Una famiglia puritana abbandona un villaggio del New England per vivere isolata in prossimità di un sinistro bosco, covo di oscure presenze.
Si inizia con la misteriosa scomparsa del più piccolo, il neonato Samuel, per poi proseguire in un vortice di sospetti, superstizioni, fanatismo religioso che porterà a mettere l’uno contro l’altro i membri della noiosa famigliola di agricoltori.
Accuse, bugie, sensi di colpa cominceranno pian piano ad avanzare.
Il male che si scatenerà da dove arriva? Da una presenza demoniaca? Da una punizione divina? O forse più semplicemente dall’animo umano?
L’altra ipotesi è che la famiglia stia uscendo fuori di testa a causa di un’intossicazione da segale cornuta, molto diffusa a quei tempi.


Anya Taylor-Joy in "The Witch"

Il terribile sortilegio di una strega, che non riusciremo mai a vedere chiaramente, avvolge tutta la vicenda lasciando aperte altre supposizioni.
La famiglia diventa agnello sacrificale; invece di unirsi si dilania per cercare un capro espiatorio. 
Compare un caprone, dai bambini chiamato Black Philip, che potrebbe nascondere satanici poteri.

Harvey Scrimshaw in "The Witch"

Ingiustamente uscito nelle nostre sale nel mese di Agosto, The Witch è un’opera prima affascinante, confezionata con grande cura e maestria estetica, non a caso, da un neo-regista già affermato da anni come scenografo e costumista.
Un concentrato di accuratezza tecnica.
Un terrore psicologico racchiuso in una dimensione simbolica che lavora per sottrazione, arrivando ad un' asciuttezza teatrale.
Si basa sulle ricerche, durate ben cinque anni, di materiale originale dell’epoca: testimonianze, superstizioni, leggende, diari privati.
Una favola nera, un horror ‘ancestrale’ di raro pregio che crea buone aspettative per il lavoro futuro del regista canadese Robert Eggers.
Una strega che si nasconde nel bosco, quindi cosa ci sarà di nuovo?
Con minimi elementi, pochi effetti speciali e grazie alla bravura degli attori, il film si snoda intorno ad un crescente mistero; a quel qualcosa che non viene svelato.
Riprende le annichilenti atmosfere di Il Nastro Bianco; l’idea dell’indefinita mostruosità che si nasconde nel bosco di The Village; il perverso gioco accusatorio del Crogiolo di Arthur Miller; l'austerità e il rigore formale di Ordet e Dies irae.
La piccola ‘società famigliare’ condotta alla pazzia attraverso il radicalismo religioso, la paranoia e la cattiveria che si scatena tra i suoi membri.
Quel delirio che si genera cercando l’origine del male che finisce per condannare degli innocenti. 
I dilemmi interiori tra il condurre una vita religiosamente morigerata o dare sfogo all'istinto e alla passione.
La seduzione del maligno che per la giovane Thomasin diventa molto più attraente delle castranti regole e punizioni inflitte dai genitori.
“Non fate il male, e il male non esisterà.” (Lev Tolstoj)

Anya Taylor-Joy in "The Witch"