giovedì 13 febbraio 2020

‘SERVANT’, di M. Night Shyamalan


  NO SPOILER
'SERVANT", serie tv distribuita su AppleTV+ dal 28/11/2019


La mano sulla culla domina l’ignoto
di Maddalena Marinelli

Philadelphia. Al secondo piano di una casa molto radical chic, c’è una stanza adibita a nursery.
Una dolce nenia si trasforma in un tetro e stridente suono.
Nella culla giace una reborn doll, ovvero, una “terapia con oggetto transizionale”, che permetta a Dorothy di riprendersi da una terribile e inaccettata tragedia: la morte del figlio Jericho dopo sole 13 settimane di vita.
La donna era sprofondata in uno stato catatonico da cui si è ripresa trattando la bambola come se fosse un vero neonato.
Nella convinzione che Jericho sia vivo e tutto proceda normalmente, per poter tornare al suo lavoro di reporter televisiva, decide di assumere una tata.
Il marito Sean, uno chef che lavora da casa ideando ricette e cucinando per clienti prestigiosi, asseconda la messa in scena con la complicità del fratello e del padre di Dorothy.
I tre uomini e la terapeuta, sono gli unici a sapere la verità sulla morte del neonato.

Nell Tiger Free in 'Servant'

In tale contesto si inserisce ‘l’estranea nel nido’, la giovane e misteriosa Leanne Grayson che fin da subito sta al gioco, anche troppo, prendendosi cura della bambola come fosse un vero bambino da accudire.
Leanne, non si mostra sorpresa, è una ragazza eterea di poche parole  ed estremamente religiosa, dedita a svolgere il suo lavoro in modo ineccepibile, oltre l’immaginabile.
"...Lei desidera compiacere le persone che ama e ferire quelle che non ama....".
Il suo arrivo nella casa dei coniugi Turner avrà un effetto ‘miracoloso’.
M. Night Shyamalan , oltre ad aver diretto il primo e il penultimo episodio di Servant, è anche tra i produttori esecutivi.
Il suo ‘tocco’ è evidente, sia dal punto di vista estetico che da quello contenutistico.
Per chi conosce bene Shyamalan, sa cosa aspettarsi da questa serie tv, in perfetto equilibrio tra  thriller psicologico e horror; con misteri, possibili risvolti, depistaggi, elementi che ribaltano l'intera lettura della vicenda, fino ad arrivare ad un’inaspettata verità.
Una verità che può essere legata alla suggestione, ad uno stato di alterazione psicologica dei personaggi e quindi, tutto quello che accade ha una spiegazione logica, oppure può sfociare nel paranormale accettando l’esistenza di qualcosa che va oltre la realtà che conosciamo.
Shyamalan ha riversato nella sua cinematografia l’ente supremo, creature fantastiche, alieni, supereroi, natura maligna.

Rupert Grint e Toby Kebbell in 'Servant'

In Servant l’arcano è racchiuso nella figura di Leanne, una creatura dotata di qualità eccezionali che ricorda molto la Susie Bannion del Suspiria di Guadagnino.
L’innocenza del diavolo. Una ragazza di campagna, cresciuta e reclusa in una sorta di comunità religiosa.
Ignara o consapevole di essere la portatrice di straordinari mutamenti.
Nella prima stagione, qualche traccia è stata lasciata ma è ancora difficile capire quale sarà la verità.
Per il momento le tematiche toccate, intorno a questo dramma famigliare, sembrano essere il fanatismo religioso, poteri divini non si sa bene se di matrice cristiana o pagana e forse stregoneria.
Non ci resta che goderci questo sofisticato enigma centellinato a dovere, facendo fluire dalla nostra mente ogni possibile soluzione.

Lauren Ambrose in 'Servant' 

Servant è decisamente originale e avvincente per la sua cripticità, capace di trasmettere un autentico turbamento psichico. 
Anche da un punto di vista tecnico non delude. Si avvale di un eccellente cast di attori non troppo celebri ma perfetti nella resa dei personaggi.
In questa prima stagione, composta da dieci episodi, tutto si svolge nella claustrofobica atmosfera della lussuosa dimora dei coniugi Turner; unico spazio tangibile, come se l’ esterno quasi non esistesse o fosse invalicabile.
Per alcuni, l’attraversamento della soglia di casa Turner rappresenta qualcosa di esoterico.
La scelta di girare quasi completamente in un interno e l’essenzialità del cast, riporta all’ impianto teatrale dei celeberrimi thriller psicologici polanskiani come Rosemary's Baby, Répulsion, L'inquilino del terzo piano, Carnage.
Il continuo rimando a simboli e paradossi, le sospensioni tra sogno, realtà e altrovi, rievocano tematiche care a David Lynch.
Un'algida estetica hitchockiana pervade ogni episodio.
Numerose le inquadrature dall’alto che richiamano il maestro del brivido, come sappiamo, amatissimo da Shyamalan.

'Servant', serie tv di M. Night Shyamalan

Gli interrogativi su Servant sono molti.
In quella casa cosa sta accadendo?
E’ la proiezione di una mente malata?
Si tratta di una minuziosa macchinazione concepita da un intelletto umano? Oppure c’è davvero qualcosa di sovrannaturale?
Basgallop ha costruito una storia che sovrappone, in modo efficace, momenti di introspezione psicologica ad avvenimenti che potrebbero rifarsi all’ occulto.
Viscere di anguille, grilli, astici sacrificate alla ricerca di sapori unici per deliziare il palato, poichè Sean è uno scienziato del gusto.
Il cibo ha un’importanza centrale e allegorica tra piacere e disgusto, putrefazione e floridezza.
Individui che vivono un’esistenza di finzione stordendosi con vini pregiati, articoli di lusso e cucina molecolare.
Un ritratto che smaschera i segreti celati nell’opulenta quotidianità di una famiglia benestante.

La nursery di 'Servant'

Ma quel ‘sommerso’, quel ‘marciume’ non affrontato, riemerge con sempre maggior vigore.
C’è la solitudine e la fragilità di Dorothy,  la frustrazione di Sean, il cinismo di Julian e la perturbante ambiguità di Leanne servitrice di chi o di cosa?
Punizioni e assoluzioni che si alternano.
Forse, la presenza di una comunità come malefica congrega a servizio di una causa.
Illusioni, tormenti, paure legate alla maternità e al rapporto di coppia.
Il nucleo famigliare come abisso da dove risorgono terrificanti verità nascoste.