sabato 10 aprile 2021

LA GENITRICE PSICOTICA #2: ‘RAISED BY WOLVES’, di Ridley Scott

                                                           

                                                            SPOILER

'RAISED BY WOLVES', serie tv trasmessa su Sky Atlantic dall' 8/02/2021




Latet anguis in herba
di Maddalena Marinelli

“Capisco come si possa guardare la terra ed essere atei, ma non capisco come si possa guardare il cielo di notte e non credere in Dio.”  (BENJAMIN FRANKLIN)
 
In un futuro distopico il Pianeta Terra è completamente devastato da una guerra senza fine tra Atei e  Mitraici, i  devoti al dio Sol.
Inizia l’esodo verso altri Pianeti ospitali per la razza umana.
Un nuovo inizio dove fare meglio o ripetere gli stessi atavici errori che hanno condotto l’umanità all’autodistruzione.

Amanda Collin in 'Raised by wolves'

Sul Pianeta Kepler-22b sbarcano gli androidi Father e Mother.
Sono stati programmati da uno scienziato che ha abiurato la fede mitraica per dare inizio ad una nuova umanità di atei pacifisti, lontano dalle devastazioni della Terra.
Mother ha la capacità di nutrire e far sviluppare artificialmente embrioni umani. ‘Nascono’ sei bambini che verranno accuditi ed educati dalla strana coppia dedita ad amarli e proteggerli ma anche per questi due impeccabili androidi il compito genitoriale non sarà facile soprattutto a causa delle ribellioni, delle pulsioni intrinseche ed imprevedibili che, nel bene e nel male, caratterizzano la razza umana.
Inoltre Kepler-22b nasconde una vasta gamma di pericoli e misteri.

Winda McGrath in 'Raised by wolves'

Dopo dodici anni solo un bambino è riuscito a sopravvivere, Campion, colui che all’inizio sembrava il più debole adesso pare destinato ad essere una sorta di prescelto.
Nonostante i suoi genitori lo abbiano allevato nel più completo ateismo, Campion non può far a meno di sviluppare un'indefinita spiritualità che allevia i suoi tormenti e la sua solitudine.
Il bambino è attratto dagli enormi e inesplorabili ‘orifizi’ che caratterizzano Kepler-22b, in cui forse trovare la trascendenza e svelare i misteri dopo la morte.
A disturbare la pace della inusuale famigliola arriveranno una serie di minacce: 
Mitraici in fuga dalla guerra alla ricerca di una terra promessa, creature ostili che si riveleranno mutazioni, bestiali involuzioni di esseri umani arrivati sul Pianeta molto prima dei nostri protagonisti e una subdola entità (aliena?) che agisce nell’ombra, capace di insidiarsi a suo piacimento nelle menti per compiere uno scopo ancora imponderabile.

'Raised by wolves' di Ridley Scott

Raised by wolves si impone subito come un progetto molto ambizioso puntando su elementi esoterici e filosofici all’interno di un apparato metafisico ancora incomprensibile.
Pur essendo una serie derivativa riesce a mantenere una solida originalità.
Seduce lo spettatore con la sua cripticità trasportandolo in un’affascinante atmosfera primordiale da parabola biblica tra suspense, azione e horror.

Lamia/Negromante/Mother interpretata da Amanda Collin

Mother si impone come nuovo straordinario personaggio iconico della fantascienza.
Temuta e conosciuta sulla Terra con l’appellativo di 'Negromante', viene creata dai mitraici come potente arma di sterminio che si erge nel cielo come una sorta di invincibile divinità olimpica assumendo la posizione di una croce. 
Conosciuta anche col nome di Lamia, poiché il suo potere ditruttivo risiede negli occhi che può estrarre dalle orbite come la bellissima regina della Libia amata da Zeus che, privata della sua prole dalla gelosa Era, si trasformò in un inconsolabile mostro che divorava i bambini delle altre madri.
Secondo la mitologia greca le lamie furono figure femminili in parte umane e in parte animali, rapitrici di bambini e vampire seduttrici. 
Nel Medioevo Lamia era sinonimo di strega.

Amanda Collin in 'Raised by wolves'

Nella prima puntata di Raised by wolves Lamia/Negromante ci viene presentata riprogrammata  come Mother, allevatrice e protettrice di figli umani.
Un’ inquietante androide, al tempo stesso sanguinario e amorevole che sembra capace di provare sentimenti umani ma per questo terribilmente imprevedibile e molto più pericolosa di un essere umano.
Si innamora del suo creatore sviluppando delle emozioni che non riesce a spiegarsi razionalmente, poiché non dovrebbe provarle.
Il suo attaccamento ai piccoli umani assume spesso tratti morbosi ed esasperati.

Amanda Collin e Travis Fimmel in 'Raised by wolves'

Il suo acerrimo antagonista è Marcus, un soldato ateo che uccide il mitraico Caleb per rubarne l’identità e imbarcarsi sull’Arca verso una nuova vita lontano dalla guerra.
Marcus viene ingannato da una ‘voce’ che entra nella sua mente. Diventa un fanatico religioso. Si convince di essere un eletto di Sol.
Nella sua follia sanguinaria finisce per allontanare gli affetti più cari.
Vengono affrontati importanti quesiti esistenziali come il credere o il non credere all’esistenza di un’entità superiore.
Il senso, il forte richiamo della maternità in tutte le sue sfumature benevoli e malevoli nelle ambigue figure dell’androide Mother e dell’umana Mary che quell’identità di madre l’ha rubata ad un’altra donna.
Entrambe sono lupe guerriere, pronte a tutto per difendere la loro prole acquisita.
Una nuova genesi dell’umanità. 
Numerosi i riferimenti a contesti e personaggi biblici come l’Eden, Adamo ed Eva, Caino ed Abele.
Si cerca disperatamente il segno, il gesto, la voce, la guida di un essere divino ma chi risponderà, a queste invocazioni, potrebbe rivelarsi tutt’altro che benevolo ma solo un serpente ingannatore.

'Raised by wolves' 

“Io sono Sata, allungato dagli anni, io muoio e rinasco ogni giorno, Io sono Sata che abito nelle più remote regioni del mondo.”  (Libro dei Morti; capitolo LXXXVII)
Guzikowski, in questa prima stagione, lancia molti enigmi irrisolti da sviluppare o svelare nella seconda stagione, sperando di non andare incontro a quel sovraccarico di tracciati mistici, intrecci temporali e dimensionali, fantasmagoriche mitologie alla Lost per poi trascinare tutto in materia ingestibile, sfociando in deludenti e mal gestite conclusioni.
La presenza di Ridley Scott, come produttore esecutivo e regista dei primi due episodi, ovviamente ha il suo peso specifico.

Niamh Algar e Travis Fimmel in 'Raised by wolves'

Ritorna la poetica scottiana sulla dialettica tra creatore e creatura.
I figli, umani e artificiali, delusi e traditi dai padri compiono il loro destino parricida come nell’ Edipo.
L’androide che si ribella all’uomo poiché divenuto più umano degli umani; non più servitore ma capace di libero arbitrio, sviluppa una coscienza autonoma trovando un proprio scopo.
Come in Kubrick e Tarkovsky l’uomo nello spazio non cerca solo il suo futuro ma anche il suo passato. 

Amanda Collin in 'Raised by wolves'

Svelare l’origine e il senso dell’esistenza.
Dopo il flop della trilogia prequel (rimasta incompiuta) di Alien, un altro grande dubbio che s’insinua, soprattutto guardando gli avvenimenti dell’ultima puntata di questa prima stagione, e se Raised by wolves sia strettamente collegato alla genesi del nostro caro xenomorfo.
Così l’uomo crea l’androide che poi darà origine ad una stirpe aliena?
La storia ritorna. Tutto rientra nel moto ciclico dell’ uroboros; l'energia universale che si consuma e si rinnova di continuo tra luce e oscurità, alla perenne ricerca di un equilibrio.

Amanda Collin in 'Raised by wolves'

Che il bene e l'armonia dell’universo corrisponda all’estinzione della razza umana?
Lo scopriremo.