martedì 5 settembre 2023

LA FINE DEL MONDO #13: ‘OPPENHEIMER’ di Christopher Nolan

 

'OPPENHEIMER' di Christopher Nolan

Nascita della morte atomica 

“L'uomo ha scoperto la bomba atomica, però nessun topo al mondo costruirebbe una trappola per topi.”(Albert Einstein)

Nell’anima dell’uomo l’istinto di creazione è legato a quello di distruzione.
«Sono diventato Morte, il distruttore di mondi»
La frase da brivido pronunciata da un creatore/distruttore, ovvero, lo scienziato Robert Oppenheimer quando la nube della bomba atomica si levò in distanza nel deserto di Los Alamos, dopo l’esito positivo del Trinity Test.
Nolan invece decide di far declamare tale frase, tratta dal poema sanscrito Bhagavadgita, ad un giovane Oppenheimer molto prima del progetto Manhattan, durante un amplesso con Jean Tatlock.
Tramite un atto d'amore si genera una profezia di morte.
Inquietudini, presagi che ebbero fondamento.
La terribile consapevolezza che la sua scoperta, il suo contributo all’umanità era un’arma, di una potenza mai vista prima, in grado di annientarla.

'Oppenheimer' di Christopher Nolan

La mente scientifica più brillante della sua generazione il 16 luglio 1945 gettò l’ombra dell’olocausto atomico sul Pianeta; una concreta minaccia si insidiò per sempre nel destino dell’uomo. tutt’ oggi ben presente.
“Stiamo dicendo che c’è una possibilità che spingendo quel pulsante distruggiamo il mondo?” chiede il generale Groves a Oppenheimer poco prima di testare ‘The Gadget’.
Il fisico risponde: "Cosa pretende dalla sola teoria".
Un'immensa luce bianca che diventa un mostro di fuoco inarrestabile.
'l gadgetima di testare la bomba poco prima di testare la bomba nel deserto nel New Mexicoo
C’era la possibilità (definita ‘quasi zero’) che la bomba una volta esplosa non potesse interrompere la sua forza prorompente. 
La detonazione poteva dare inizio a una reazione a catena senza fine, dando fuoco all’atmosfera terrestre, distruggendo l’intero Pianeta ma questo non fermò il Manatthan Project e il Trinity Test.
Non erano più speculazioni, formule, astratte scissioni, teorie ma un autentico ordigno capace di scarnificare, dilaniare, disintegrare corpi e molto di più, poiché a causa delle radiazioni sappiamo che i morti e i contaminati colpiti da malattie mortali continuarono ad esserci per anni.
Una tragica scoperta per tutti quei giapponesi che pensavano di essere sopravvissuti al bombardamento e che invece morirono giorni, mesi, anni a venire.

Cillian Murphy in 'Oppenheimer' 

Il dilemma etico.
Quando la scoperta scientifica deve fare un passo indietro?
Quando uno scienziato deve fermarsi?
Forse prima che la sua creazione diventi una minaccia incotrollabile per il Pianeta invece di essere un beneficio.
L’Oppenheimer di Nolan oscilla tra gloria e dannazione.
Sceglie di essere prima scienziato e poi uomo.
Farlo per non permettere ai nazisti di arrivare per primi all’utilizzo di un ordigno nucleare.
Farlo per far finire la guerra ed evitarne di altre; almeno finchè qualcuno non avrebbe creato una bomba più potente.
L'American Prometheus decide di non fermarsi davanti all’occasione di diventare il fautore di una scoperta, seppur deleteria, che avrebbe cambiato per sempre la Storia dell’umanità consacrandolo tra i più grandi scienziati del mondo.
La responsabilità politica.
<Non la capiranno finchè non la useranno> asserì il padre dell’atomica.
E per capire ci sono voluti 250.000 vittime ad Hiroshima e 74.000 vittime a Nagasaki.
Tre secoli di fisica culminati nella realizzazione di una bomba suprema.
Una grande follia raggiunta con il brillante raziocinio delle menti scientifiche più illustri del nostro nefasto Novecento.
“I fisici hanno conosciuto il peccato e questa è una conoscenza che non potranno perdere.” (R. Oppenheimer)

Cillian Murphy e Emily Blunt in 'Oppenheimer'

In Oppenheimer lo sguardo di Nolan si affaccia sul baratro della fine del mondo; indaga sul creatore che viene distrutto dalla sua creatura; sulla vanità umana che inarrestabile convoglia alla distruzione; sull’uso improprio della ‘conoscenza’ che può portare alla dannazione.
Il giovane Robert Oppenheimer è un brillante studente di fisica appassionato di poesia ma dall’animo introverso e tormentato, assillato da visioni di un Universo nascosto.

'Oppenheimer' di Christopher Nolan

Epifanie, percezioni allo stesso tempo accattivanti e minacciose. 
Quasi profezie del futuro.
La sua audacia , le sue intuizioni, la stima di molti colleghi e le sue doti organizzative lo porteranno ad essere scelto, nel 1942, per formare e coordinare il gruppo di scienziati del Manhattan Project e al successo del Trinity Test.
Così gli Stati Uniti furono i primi ad avere una bomba nucleare per perseverare nei soliti propositi suprematisti e far vedere al mondo di cosa erano capaci.

'Oppenheimer' di Christopher Nolan

Il gusto della vittoria presto saprà del sangue versato in Giappone, dopo lo scoppiò di Little Boy e di Fat Man.
Eroe o traditore?
Durante il maccartismo il governo degli Stati Uniti perseguiterà  Oppenheimer sottoponendolo ad un’ inchiesta,  istigata da Lewis Strauss, per via delle sue simpatie comuniste. 
In conclusione lo definirono un cittadino leale ma allo stesso tempo gli  vietarono l’accesso ai segreti atomici, escludendolo dalla possibilità di influire su decisioni politiche in merito.

Emily Blunt e Cillian Murphy in '0ppenheimer'

< Ti sei lasciato ricoprire di fango pensando che il mondo così ti perdonerà ma questo non accadrà> la spietata affermazione di un’ indignata Kitty al marito Robert, per lei troppo ‘passivo’ nell’accettare le tante diffamazioni durante l’inquisizione che lo screditò di fronte al mondo intero.
Nolan manipola un puzzle, un intreccio temporale, alternando nella narrazione tre fasi della vita dello scienziato: 
Giovinezza - Progetto Manhattan - Processo.

Robert Downey Jr. e Cillian Murphy in 'Oppenheimer'

Al protagonista Oppenheimer (fissione) si oppone l’antagonista Strauss (fusione) determinando una duplicità cromatica.
Il colore rappresenta la visione soggettiva, come si sono svolti i fatti secondo il punto di vista del protagonista.
Il b/n è la visione oggettiva dell'antagonista.
Nolan è un prestigiatore che rischia, uno scienziato pazzo a cui ogni tanto scoppia in mano una provetta, oppure arriva all’intuizione geniale.
Nel bene e nel male è il regista pioniere del nuovo millennio, il suo cinema ingarbuglione fa incazzare, accende il dibattito critico, alimenta profezie, conduce a memorabili visioni.
Questa volta Icaro/Nolan non si è bruciato le ali.
Dopo Tenet meno manierismi e inutili complicazioni. 
Meno forvianti giri pindarici.
Alla continua ricerca della perfetta fusione tra blockbuster e film d’autore, Nolan questa volta  sembra esserci riuscito, raggiungendo il punto più alto della sua filmografia.
L'uomo del prestigio scompone e ricompone un biopic che diventa un legal thriller.

Cillian Murphy in 'Oppenheimer'

Si sofferma su primi e primissimi piani  per far parlare i volti, in primis su quello del superbo protagonista Cillian Murphy che esprime perfettamente tutta l’ambiguità di un Oppenheimer 'genio scellerato' tra incertezza, arroganza, impassibilità e afflizione.
Lo spettatore è trascinato in un ritmo incalzante scandito dall' onnipresente colonna sonora di Ludwig Goransson che già da Tenet aveva trovato una splendida affinità col lavoro di Nolan e qui la riconferma all’ennesima potenza con una superba partitura che evoca l'opera di Philip Glass Einstein on the beach.

'Oppenheimer' di Christopher Nolan

Un film che richiede una certa dedizione e sicuramente più di una visione.
Non lo capirete se non lo rivedrete.
Difficile stare dietro a un tale vorticoso ritmo, soprattutto a causa della densità di terminologie scientifiche e alla verbosità dei dialoghi.
Nolan, come al solito, apre troppe porte senza chiuderle bene.

Florence Pugh in 'Oppenheimer'

Ne fanno le spese soprattutto i tormentati amori di Oppenheimer (Florence Pugh ed Emily Blunt) lasciati appena abbozzati e irrisolti ma questa difficoltà nella scrittura e resa dei ruoli femminili non è una novità nell'opera di Nolan.

Robert Downey Jr. in 'Oppenheimer'

Nei molteplici ruoli di burocrati e scienziati si susseguono i volti più noti del cinema americano ma su questa coralità si stagliano i due mattatori Cillian Murphy e Robert Downey Jr. 
Oppenheimer è un viaggio emotivo ansiogeno ed agghiacciante che ci porta a riflettere sulla nascita di un nuovo ordine mondiale che ha il potere di decretare l’estinzione del genere umano.