domenica 4 marzo 2018

IL FILO NASCOSTO, di Paul Thomas Anderson

MAD NEWS

PHANTOM  THREAD


Amore straziami!
di Maddalena Marinelli

“Lo spreco della vita si trova nell’amore che non si è saputo dare... nel potere che non si è saputo utilizzare, nell'egoistica prudenza che ci ha impedito di rischiare e che, evitandoci un dispiacere, ci ha fatto mancare la felicità.” (Oscar Wilde)

Cosa siamo disposti a fare per amore?
Subire umiliazioni? Rinunciare a noi stessi? Sottomettersi a tutto pur di non essere lasciati? Oppure diventare dei seviziatori? E questo è davvero amore?
Scene da un matrimonio. Gioco di ruoli e di dominazioni che possono reggere per un’intera vita o condurre all’autodistruzione.
 La coppia diventa terreno di infinite lotte di potere in cui si consumano le perversioni più nascoste. Amore e odio che si alimentano a vicenda.
Reynolds Woodcock è anaffettivo, egocentrico, misantropo, viziato.
Un misogino circondato e dipendente da donne.

Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson

Donne che lui vede come oggetti preziosi, poco più che manichini pregiati su cui contemplare le sue perfette creazioni di moda.
Muse di passaggio che dopo aver compiuto il loro dovere vengono congedate.
Donne che vengono tutte eclissate da quell’unica irraggiungibile figura femminile che Reynolds ama, adora feticisticamente, ovvero la defunta madre di cui conserva gelosamente, come reliquia, una ciocca di capelli cucita all’interno della sua giacca.
L’altra eccezione, colei che occupa un posto d’onore nella vita e nel lavoro di Reynolds, è la sorella Cyril che definisce: “la mia spina nel fianco”; indispensabile surrogato materno, irreprensibile governante, vera e propria vestale che asseconda e alimenta tutte le ossessioni e i rituali del fratello in nome della fiamma del genio creativo che non deve mai smettere di ardere.
Questo meccanismo perfetto, questo controllo assoluto in cui Reynolds ha vissuto per tanto tempo verrà sconvolto dalla giovane Alma; inizialmente intrusa destinata alla solita sorte di musa usa e getta ma alla fine capace di manipolare e rendersi ‘indispensabile’, amata follemente dallo stilista.
Il rapporto tra Reynolds e Alma inizia con uno scambio.
A lei è offerta una vita da sogno con tutta una serie di privilegi, in cambio lui potrà 'usarla' come più gli piace.
Lo stilista non vuole nessun confronto, nessun parere, nessun rumore da Alma che avrà unicamente la possibilità di assecondare, possibilmente in silenzio, i suoi repentini cambi d’umore.
La donna dovrà sistemarsi in casa come una specie di bambola seguendo le istruzioni e l’inalterabile routine dell’uomo. Ogni ribellione è punita con la minaccia di fine rapporto.
Ma questa volta l’inossidabile  tirannia dell’uomo viene sbriciolata e la donna diventa ‘l’ Alma Mater’ salendo al potere,  istituendo un nuovo equilibrio basato su un legame amoroso macabro e perverso.
L’apparentemente mansueta Alma da vittima diventa carnefice trovando la strada della felicità di coppia nel sadomasochismo: “Voglio averti sdraiato sulla schiena, inerme, tenero, aperto con solo io ad aiutarti. Poi ti voglio di nuovo forte..”
Ogni volta che Reynolds diventa perfido e intrattabile, convinto che può bastare a se stesso e che l'unica cosa importante è l' immolazione al suo lavoro, Alma ricorre ad una 'particolare' strategia per calmarlo, gestirlo, sottometterlo, rendendosi indispensabile nella sua vita. Nessuno potrà cacciarla da quella casa.

Daniel Day- Lewis nel film "Il filo nascosto"

Il cinema di Paul Thomas Anderson è sempre più assoluto.
Potente e allegorico come quello di Bergman o di Kubrick.
E’ materia filmica abissale; ormai la sua visione è oltre la narrazione e i personaggi.
Alita la forza di un misterioso velo nascosto; una sospensione in cui lo spettatore rimane smarrito e privo di riferimenti, in uno stato di grazia tra emozioni, quesiti, supposizioni.
Chi rappresentano davvero Reynolds e Alma? Non è solo la storia d’amore tra due menti degeneri.
Come in The Master Lancaster e Freddie erano allegorie, evocavano qualcosa al di là dei loro personaggi.
L’ ossessione di PTA è anatomizzare il presente, scovarne tutte le ombre, metterci di fronte alle nostre turbe mentali attraverso storie e archetipi. 
Smascherare tutte 'le grandi illusioni' del sogno americano che alla luce del sole si dissolve mostrando una desolante realtà a coloro che ci avevano creduto.
Perversioni e decadenze.
Cinema analitico, psicologico, antropologico, filosofico che vuole definire l’uomo e l’attuale contesto sociale cercando di capire il ‘come’, le circostanze che hanno forgiato emotivamente la società contemporanea.  
Il filo nascosto è un elegantissimo melodramma/noir che diventa thriller psicologico con chiari riferimenti a capolavori hitchcockiani come Rebecca la prima moglie, Il Sospetto, Notorius ma ovviamente Anderson ha scoperto la formula perfetta che include citazione e originalità.
Pur racchiudendo tutto in una scatola estetica perfetta; pur costruendo dei personaggi  di alta rifinitura teatrale,  il cinema di Anderson rimane fuori da ogni schema.
E’ ordine e disordine, meravigliosamente imprevedibile.
Cinema che ad ogni visione successiva continuerà a sedurre, a mutare svelando e aggiungendo misteri.