mercoledì 1 febbraio 2017

SPLIT, di M. Night Shyamalan

                                                           
                                     MAD NEWS
SPLIT di M. Night Shyamalan

La matta bestialità
di Marinelli Maddalena

“Lo schizofrenico è un'isola, una monade chiusa in una cella dell'esistere, in una prigione del mondo. In isolamento perché così può ancora respirare.”
(Vittorino Andreoli, Il lato oscuro, 2002)

Disturbo dissociativo dell’identità. Personalità multipla.
Dentro il corpo di Kevin Wendell Crumb convivono Dennis, Hedwig, Jade, Barry, Patricia e molte altre personalità.
Un’orda che si contende il controllo del corpo di Kevin.
Lottano per avere il posto d’onore della personalità dominante che guida tutte le altre verso i propri obiettivi.
L’ossessivo-compulsivo Dennis e la leziosa Patricia insieme al dispettoso bambino Hedwig sono le più pericolose perché devote a quella che viene chiamata “la Bestia”, ovvero la 24esima personalità di Kevin.
Il Dottor Jekill, l’entità più spaventosa e distruttiva che non si è ancora rivelata.
La psichiatra che ha in cura l’uomo, durante le sedute, è abituata ad interagire con tutte le identità che albergano in Kevin ma pensa che la brutale Bestia sia solo una fantasia.
Lo sdoppiamento di personalità è un deficit oppure apre ad un potenziamento della mente umana? Può portare a quegli eventi che consideriamo legati al paranormale?
La Bestia che cos’è? Un super-uomo? Una manifestazione del demonio? Un essere alieno entrato in contatto con Kevin?

SPLIT - James McAvoy  (il bambino Hedwig)

L’effeminato Barry è la personalità dominante che ha il compito di tenere sotto controllo (nell’ombra) le personalità indesiderate ma basta un fattore scatenante per riaccendere i traumi di  un’infanzia devastata da abusi ed ecco che il dolce e remissivo Barry viene scalzato dall’alleanza delle personalità più pericolose che decidono di seguire gli ordini della Bestia.
Kevin posseduto dalla personalità di Dennis rapisce tre adolescenti e le rinchiude in un sotterraneo in attesa dell’arrivo della Bestia.
Le ragazze diventeranno spettatrici obbligate delle incredibili metamorfosi psichiche e fisiche dell’uomo.
Da qui i tentativi di fuga, le arguzie di una delle tre, Casey, che sembra la più reattiva nell’ ingegnarsi in questa terribile situazione.
Una lotta contro il tempo. La disputa interiore di Kevin tra le personalità che vogliono assecondare l’esplosione della Bestia e quelle che vogliono impedirlo.

SPLIT - James McAvoy (Patricia)

La favola, il mito, il paranormale, il rapporto col divino, la follia.
Un’entità maligna sfuggente da sconfiggere.
Tutte tematiche care a M. Night Shyamalan molto spesso sapientemente miscelate, sovrapposte, stravolte in un gioco di suspense.
Un terrore centellinato che viene costruito su basi colte, sull’elaborazioni di paure arcaiche sepolte in ognuno di noi.
Al centro l’outsider che si destreggia tra bene e male per compiere il suo destino eroico.
La sofferenza pregressa, l’handicap  che diventa arma risolutiva per salvarsi nel presente e guardare con nuovi occhi il futuro.
Un cinema cupo, pauroso, che svela tutto il male possibile che può arrivare dall’uomo o da quell’altrove sconosciuto.
L’umanità non è mai abbandonata nelle tenebre e i protagonisti riescono sempre a salvarsi in qualche modo inaspettato che ribalta la prospettiva della storia.
Il famoso 'twist ending' che ormai Shyamalan preferisce smorzare, dilazionando le rivelazioni prima del finale, probabilmente per non diventare troppo prevedibile seguendo sempre lo stesso schema.

SPLIT - James McAvoy (l'ossessivo-compulsivo Dennis)

Ispirato alla tragica e incredibile storia vera del criminale americano Billy Milligan in Split c’è Hitchcock, De Palma, Polanski nel tentativo di alternare più generi sulla base del thriller psicologico.
Tre giovinette come innocenti vittime sacrificali rinchiuse in un labirintico sotterraneo, in attesa di un terribile mostro che vuole divorarle o roba del genere.
'La bestia' vuole cibarsi degli impuri ovvero coloro che non hanno sofferto e per questo sono insignificanti. Chi ha conosciuto il dolore è puro, un essere elevato.
Un rito sacrificale per compiere una purificazione.
Come non pensare al mito del labirinto di Cnosso in cui ogni nove anni venivano portati sette fanciulli e sette fanciulle ateniesi da offrire in pasto al Minotauro, il mostruoso essere ibrido tra uomo e toro che si cibava di carne umana.
In Split l'uso della soggettiva stabilisce un filo emotivo forte e diretto con lo spettatore. Le atmosfere minimali e rarefatte avvolgono e coinvolgono ma bisogna ammettere che il film non riesce a trasmettere nulla di veramente inatteso. 
Questi passaggi da un genere all'altro lasciano nell'aria un'insoddisfacente incompiutezza e la sensazione che l’argomento sia stato trattato in modi più efficaci e approfonditi da altri registi.

Anya Taylor-Joy nel film "Split"

M. Night Shyamalan e il suo doppio.
Nel suo cinema coesistono illuminazione e conformismo, inconsistenza e profondità, pathos e raziocinio.
Da una parte intimista, sensibile, originale, tecnicamente esperto e raffinato.
Tenta di scavare fino alle radici del male umano rispecchiandolo nel male soprannaturale.
Emoziona e coinvolge toccando tutti i nervi scoperti dello spettatore.
E’ la favola che appassiona, terrorizza e poi rassicura, lasciandoci in una vaga incertezza.
Dall’altra parte c’è il timore di non valicare certi confini, di darsi sempre un freno scadendo in un superficiale richiamo a compiacere la massa che annulla il tentativo di creare un percorso più sperimentale e autentico.
La vera ‘bestia’ che aspettiamo che si riveli è quella in Shyamalan per capire finalmente che strada vuole scegliere.