domenica 1 dicembre 2019

“PARASITE”, di Bong Joon-ho


MAD NEWS

PARASITE


La rivalsa degli esclusi
di Maddalena Marinelli

Cenciosi, furbi e cattivi. 
La famiglia Kim cerca di sopravvivere alla miseria.
Non si lascia sopraffare dalla disperazione o dall’illecito.
Con una sana dose di humor e di arguzia, i suoi quattro componenti perennemente disoccupati, se la cavano giorno dopo giorno nello squallore dei disastrati bassifondi di Seul, ammassati in uno stretto scantinato vista vicolo malfamato e maleodorante.
L’occasione di una svolta li farà assaporare la vita facile di coloro che si trovano in cima alla piramide sociale.
I Kim improvvisamente finiscono nel giardino dell’Eden insidiandosi, come dei parassiti, nella meravigliosa villa degli ingenui Park che, completamente ignari, inviteranno dei ‘vampiri’ ad entrare, ad oltrepassare la soglia del loro esclusivo eremo dorato.
Quando l’invasione sembra riuscita perfettamente e i quattro nullatenenti vanno ad occupare, attraverso una catena di inganni e nefandezze, ambiti posti da domestici nella ricca famiglia alto borghese, la casa rivelerà i suoi segreti rimettendo tutto in discussione.
Chi sono i veri intrusi?
Si arriverà ad un gioco al massacro senza più regole.

'Parasite' di Bong Joon-ho

Parasite è stato il vincitore della Palma d'oro al Festival di Cannes 2019, diventando il primo film sudcoreano ad aggiudicarsi il premio.
Inoltre rappresenterà la Corea del Sud nella categoria per il miglior film in lingua straniera ai premi Oscar 2020.
«La coabitazione tra persone di classi diverse può essere difficile. In un mondo che ha svuotato di senso l’idea delle relazioni umane basate sulla coesistenza, ogni classe sociale diviene parassitaria per le altre»
(Bong Joon-ho)
Questa volta il mostro non è una minaccia esterna come in The Host ma si tratta di una mostruosità interna, alimentata da frustazioni, vessazioni e disperata sopravvivenza.
Il fantascientifico di Snowpiercer viene accantonato per favorire una più attuale e asciutta analisi della condizione sociale, senza filtri action o l'ausilio di effetti speciali.
L'impianto teatrale. Molière, Goldoni e De Filippo. Il gioco delle parti, l’equivoco, la lotta tra classi sociali. 
Bong Joon-ho riprende gli stilemi dei personaggi della commedia dell’arte creando una black comedy  divertensissima ma dai forti toni drammatici e di denuncia sociale.
Il classismo nella Corea del Sud è fortemente radicato. 
Chi nasce povero, anche dimostrando volontà e doti intellettive, non ha alcuna possibilità di migliorare la sua condizione economica.
La demarcazione sociale è indissolubile. Il potere economico dell'intera Nazione è in mano alle poche dinastie agiate.

'Parasite' di Bong Joon-ho

In Parasite è pregnante quel saporaccio amaro delle crudissime, grottesche, geniali commedie di Monicelli e Scola incentrate sulle guerre tra poveri. Decadenza e vacuità dei ricchi; vite scalcinate alla ricerca di una rivalsa sociale che quasi sempre tragicamente fallisce o riesce ma lasciando inalterata la condizione d’infelicità dei protagonisti perché il prezzo da pagare, la perdita dell' integrità morale, si dimostra troppo lacerante.
Bong Joon-ho coniuga semplicità e complessità; dosa perfettamente i ritmi e le alternanze tra satira sociale, dramma, thriller con sfumature horror.

'Parasite' di Bong Joon-ho

La casa pulsa, fagocita, inganna; diventa protagonista come fosse un organismo vivente. Una meravigliosa creatura e allo stesso tempo un meccanismo infernale.
Viene anatomizzato ogni spazio, ogni interstizio diventa significante nel bene o nel male.
C’è un gioco continuo tra il sotto e il sopra, lindezza e putrescenza, salite e discese sia fisiche che metaforiche. 
Scambi di ruoli, scambi di odori, scambi di luoghi.
Il lieto fine, il sogno di una vita diversa che in una dimensione alternativa sembra così vivida da potersi avverare.
Il freddo risveglio nella crudezza del reale, in cui non può cambiare nulla.
Le distanze restano indissolubili, non possono essere colmate.
I confini tra poveri e ricchi vengono ristabiliti, il tentativo di fuga dalla povertà viene severamente punito.
Si ritorna ad occupare il proprio tassello. 
Le parti lese contano le proprie vittime e qualcun' altro ha occupato invisibili prigionie.

“Il capitalismo è un’ingiusta ripartizione della ricchezza. Il comunismo è una giusta distribuzione della miseria.” (Winston Churchill)