lunedì 29 agosto 2022

‘CRIMES OF THE FUTURE’, di David Cronenberg

                                                                  SPOILER

CRIMES OF THE FUTURE di David Cronenberg


L’estasi del mondo che si sgretola intorno a noi
di Maddalena Marinelli
 
“Il mio obiettivo è capire quale sia la condizione umana ora, e questa a volte può essere illuminata dal tentativo di vedere dove andremo. Guardare la condizione umana, tutta la sua gloria e le sue numerose fasi e cercare di capire cosa significa essere vivi è una cosa cruciale se sei un esistenzialista” 
(David Cronenberg)
 
Il corpo diventa verbo. Rivelazione. 
L'unica realtà possibile. <Body is reality>
Ultima verità tangibile verso l'alterità.
Il cambiamento passa attraverso la metamorfosi della carne umana.

Viggo Mortensen in 'Crimes of the future' di D. Cronenberg

In un futuro distopico, non così lontano, il corpo umano sta mutando, sta evolvendo per adattarsi ad un ambiente ormai diventato ostile, a causa dei disastrosi effetti provocati dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento.
Mutazioni sostenute dal progresso tecnologico e da un' alterazione genetica naturale.
L’evoluzione è adattamento all’ambiente e selezione funzionale.
La combinazione biologica sta cambiando.
Le malattie infettive sono sparite.
La maggior parte dell’umanità ha perso la percezione del dolore ed è attratta da pratiche autolesive sempre più estreme.
Si ‘gioca’ con il corpo in cerca di nuove stimolazioni, nuove definizioni, nuove individualità.

Viggo Mortensen nell' OrchidBed e Léa Seydoux in 'Crimes of the future'

Altri, come Saul Tenser, sono caratterizzati dalla ‘sindrome di evoluzione accellerata’ che produce nuovi organi apparentemente senza funzioni determinate.
‘Creazioni interiori’ che devono essere tatuate, classificate e conservate da un’entità governativa chiamata National Organ Registry, per  mantenere la situazione sottocontrollo.
Se questi nuovi organi non sono un' anomalia ma andassero a formare ‘nuovi sistemi’ nel nostro corpo, in chi o cosa si sta trasformando l'uomo?
Pochi perseguitati (gli evoluzionisti plasticofagi), che si nascondono nell’ombra, hanno accellerato la trasformazione arrivando a sviluppare un apparato digestivo capace di smaltire materiale sintetico.

Viggo Mortensen e Kristen Stewart in 'Crimes of the future'

In spazi decadenti in una sorta di teatro anatomico l’affascinante messia Saul, insieme alla sua partner Caprice (il chirurgo) che manovra il bisturi robotico, si sottopone ad un' autopsia pubblica che ha lo scopo di asportare ed esporre ogni nuovo organo che il suo corpo crea.

Léa Seydoux in 'Crimes of the future'

Questi interventi sono intesi come forma d’arte; sublimazioni, performances in cui tagli della carne, asportazioni di organi, lacerazioni, applicazioni di protesi, deturpazioni di volti vengono ammirati come epifanie, 'operazioni concettuali' che annunciano una nuova era.
Ognuno può ricrearsi, plasmarsi come desidera.
L’aberrazione è la nuova bellezza che stimola una carica erotica nello spettatore. Il desiderio di essere tagliato e ‘aperto’, una nuova frontiera del piacere.

'Crimes of the future' di David Cronenberg

Un corpo con nuovi orifizi in cui introdursi con laparoscopie.
Ferite aperte da assaporare come nuove zone erogene. 
La chirurgia è il nuovo sesso.
'Penetrare' il tempio dell'essere, per esplorare e conoscere l'altro.

Léa Seydoux in 'Crimes of the future'

All'interno di edifici in rovina, lungo strade buie e malfamate  non ci sono drogati o coppie dedite a rapidi amplessi (il vecchio sesso) ma giovani che vanno in estasi lacerandosi il corpo a vicenda.
Saul è una figura cristologica che fa da ponte tra presente e futuro.

Viggo Mortensen e Léa Seydoux in 'Crimes of the future'

Caprice è una seducente Maddalena devota, innamorata, testimone della ‘passione’ del suo amato; pronta a documentare e tramandare le sue gesta.
L’ ambigua e doppiogiochista burocrate Timlin è Giuda; il suo bacio è quello di una traditrice.
La società è divisa tra chi è pronto ad accettare il cambiamento, come prossimo stadio evolutivo dell’uomo, e chi lo rifiuta cercando di fermarlo o almeno di controllarlo.
Per evitare l’estinzione la razza umana che forma e contenuto assumerà?
 
"Vari elementi sono saliti ai vertici della coscienza pubblica in tutto il mondo come il fatto, ad esempio, che le microplastiche sono presenti in ogni essere umano sulla terra in questo momento, a causa di ciò che è successo agli oceani. Questo mi ha fatto capire che il film è più rilevante che mai". 
(David Cronenberg)

'Crimes of the future' di David Cronenberg

Una meditazione sulle possibili sorti dell’umanità. 
La necessità di trovare nuovi compromessi tra uomo e tecnologia.
Un futuro segnato dalla  fusione tra organico e inorganico.
Un noir fantascientifico in cui Cronenberg ritorna alle sue origini, a quei suoi meravigliosi e terrificanti 'nuovi mondi'. 
Incubi di aberrazioni, contaminazioni, mutazioni, procreazioni, ibridazioni.
La nuova carne, l’assuefazione ai media in Videodrome; le avanguardistiche operazioni di Inseparabili; le interazioni virtuali e le tecnologie biologiche di Existenz; l’appagamento sessuale legato al martirio del corpo e all’integrazione feticista con l’elemento artificiale in Crash ma anche la doppiezza e l'inganno di A History of violence.
Profezie sull'essere umano che evolverà in essere meccanico.
Macchine come organismi viventi.
Ritornano gli inquietanti ‘manufatti cronenberghiani’, fusioni tra organico e meccanico, creati dalla scenografa Carol Spier.

I dispositivi biomeccanici di 'Crimes of the future'

Tecnologie di 'controllo'. Il protagonista Saul, per alleviare le sue 'sofferenze interiori', deve dormire nell’ OrchidBed, un letto in continuo movimento, programmato per seguire il corpo nel sonno allineando gli organi.

Viggo Mortensen sulla Breakfaster in 'Crimes of the future'

La sedia Breakfaster si contrae e oscilla, muove gli organi per facilitare la masticazione e la deglutizione del cibo.
Il fantomatico Modulo Sark è una specie di sarcofago ultra-tecnologico utilizzato per le operazioni/performances.

Il Modulo Sark in 'Crimes of the future' di D. Cronenberg

Crimes of the future è un’opera omnia, attraversa tutto il cinema del regista canadese, citando e ampliando i concetti di ogni suo film precedente.
La chiusura del cerchio, in un cerchio senza inizio né fine.
 
“Crimes Of The Future è un'evoluzione delle cose che ho fatto in passato. I fan vedranno riferimenti chiave ad altre scene e momenti dei miei film precedenti. Questo film prosegue nella mia comprensione della tecnologia connessa al corpo umano. La tecnologia è sempre un'estensione del corpo umano, anche quando sembra essere molto meccanica e non umana.” (David Cronenberg)

'Crimes of the future' di David Cronenberg

Le immagini sono talmente eloquenti e potenti che basterebbero da sole ad esporre i concetti.
Una metafora sulla creazione artistica.
Cronenberg, in questa sua visione del futuro, fa scomparire internet, computer e smartphone. Non fa cenno ai social o alla realtà virtuale.

'Crimes of the future' di David Cronenberg

L’arte diventa principale risorsa comunicativa; l’unico mezzo divulgativo del sapere in una società allo sbando, alla disperata ricerca di responsi.
Un omaggio ad artisti legati alla body art e al post-umano, al comunicare significato attraverso il corpo/laboratorio creativo da Marina Abramovic a Sterlac, Carolee Schneemann, Matthew Barney, Orlan.


Un futuro neo-medioevale ipnotico e avveniristico avvolto in una lugubrità kafkiana in cui l’uomo sta perdendo la propria identità, diventando un estraneo a se stesso rivolto ad un ignoto divenire.
Allegoria di un cinema d’autore sempre più difficile da portare alla luce.

Saul (Viggo Mortensen) 'trasceso' come la Giovanna d'Arco (Renée Falconetti) di Dreyer  

I reazionari uccidono il futuro ma nell'ultimo frame Caprice filma l'atto sovversivo: nello sguardo di Saul, tra estasi e martirio, si oltrepassa ad una nuova natura.
La visione di una nuova esistenza e di un nuovo cinema è possibile.


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