mercoledì 19 giugno 2024

‘KINDS OF KINDNESS’, di Yorgos Lanthimos

 

KINDS OF KINDNESS di Yorgos Lanthimos

 Il trittico delle aberrazioni

di Maddalena Marinelli

Storie di sottomessi e prevaricatori.
Rapporti tossici di cui l’uomo non può fare a meno, seppur dannosi o addirittura mortali.
Un ritratto impietoso di un’umanità fragile e autolesionista priva di ogni direttiva morale; una società sovraccarica di ogni atto di aberrazione possibile.
Tre favole oscure che esplorano nuove e antiche tare del genere umano.

Jesse Plemons e Hong Chau in 'Kinds of Kindness'

Un impiegato vive la sua vita sottostando completamente alla volontà del suo capo che gli impone, ogni giorno, regole precise da seguire non solo nel lavoro ma anche nella vita privata.
Quando Robert si ritroverà senza più ‘catene’, non riuscirà a gestire l’abbandono di Raymond.
Questa improvvisa libertà lo confonde e cercando, ad ogni costo, di tornare nella sua posizione  rassicurante di sottomissione, sarà disposto ad oltrepassare ogni limite etico compiendo l’ ultimo passo decisivo verso l’annichilamento.
Jesse Plemons in 'Kinds of Kindness'

Liz, moglie di un poliziotto, ritorna miracolosamente  a casa dopo una lunga assenza, poichè considerata  dispersa durante una spedizione scientifica.
Il marito, dopo aver notato alcune diversità, si convince che la donna non può essere sua moglie ma, contro ogni logica, una sorta di ‘copia’.
Forse follia, forse sovrannaturale o forse incapacità di accettare qualcosa che è naturalmente cambiato.
Comunque un’ossessione che determinerà la perdita di fiducia e identità, in un graduale meccanismo sadico di sfacelo della coppia.

Emma Stone e Joe Alwyn in 'Kinds of Kindness' 

Un uomo e una donna, adepti di una setta, sono alla ricerca di una figura messianica capace di resuscitare i morti. 
Le conseguenze derivanti dalla manipolazione di un fanatismo pseudoreligioso non saranno più traumatiche di quelle causate dai turpi intenti del marito della protagonista.
Il pericolo si può insediare nel contesto apparentemente più sicuro.
Al signor R.M.F. è dedicato il titolo di ogni episodio:
R.M.F. muore, R.M.F. vola, R.M.F. mangia un panino.
R.M.F. però sembra un anonimo ometto, apparentemente senza importanza. Solo una fugace comparsa senza battute; forse un macguffin; chissà la prossima volta, nel prossimo film, avrà un ruolo da protagonista.
Lanthimos si spoglia di barocchismi estetici e, nuovamente in coppia con lo sceneggiatore Efthymis Filippou, torna a quella brutalità essenziale dei suoi esordi cinematografici.

Emma Stone in 'Kinds of Kindness' di Y. Lanthimos

Crudo, ostico, incurante di qualsiasi forma di compiacimento o di dare troppi chiarimenti.
Nell’opulenza di quartieri borghesi, di famiglie apparentemente normali, si celano meccanismi perversi.
In Dogtooth  la 'degenerazione' era rappresentata dal microcosmo famiglia; in Alps dall’incapacità di accettare ed elaborare il lutto; in Lobster in una futura società distopica; in Il sacrificio del cervo sacro arrivava come sorta di maleficio evocato dal mito; in La Favorita da trame politiche che coinvolgevano figure di potere manipolabili e manipolatrici; in Povere Creature dalla dittatura del patriarcato demolito dall’illuminata Bella Baxter.

Margaret Qualley in 'Kinds of Kindness'

In Kinds of Kindness il distorto si annida nella coppia.
In ogni episodio è evidenziato uno stato di sopruso fisico o psichico, nei confronti della donna, da parte di una minaccia esterna ma soprattutto da parte dei rispettivi partners maschili.
Il sesso è asservimento. L’amore diventa un tributo di sangue. Un sacrificio.
I personaggi preferiscono la sottomissione e la sevizia piuttosto che l’abbandono.
D’altronde, sono all’ordine del giorno storie di cronaca nera in cui assistiamo a tali dinamiche, che nella maggior parte dei casi sfociano in efferrati omicidi.

Willem Dafoe in 'Kinds of Kindness'

Lanthimos plasma la sua metafisica.
Esaspera, crea situazioni stranianti, definisce un rigoroso linguaggio estetico, spezza le narrazioni, orna tutto di black humor ma quello che ci mostra è molto vivido e presente nella nostra vita odierna.
“È impossibile raccontare una storia che non abbia un po’ di senso dell’umorismo, non importa quanto cupa o drammatica sia. La contraddizione tra il dramma e l’umorismo genera sensazioni interessanti e solleva domande interessanti”. ( Y. Lanthimos)
In Kinds of Kindness il regista greco dissacra i valori e le idolatrie su cui poggia la società americana come il capitalismo, la famiglia, il culto. Smaschera quei meccanismi di manipolazione che subdolamente ci annichiliscono giorno dopo giorno.
Il controllo. Giochi di potere tra abusatori e abusati.



Rimanere nelle gabbie delle strutture di potere (un capo, un matrimonio, una setta) ci può dare sicurezza, senso di appartenenza.
La nostra vita è scandita da regole spesso antiquate, sciocche e bigotte che però accettiamo sempre più passivamente.
Per evidenziare questa indolenza dell’uomo ai cambiamenti e ad una capacità critica Lanthimos, nei suoi film, propone nuovi dogmi sociali paradossali, che l’umanità accetta di seguire senza porsi nessun problema etico.
Parossismi volti a indignare, a smuovere gli animi.
Il pericolo si insinua in questo stato di abulia in cui tutto può diventare normale, anche l’atto più sadico, poichè non riusciamo più a reagire, ad avere consapevolezza di noi stessi e delle nostre azioni, a ribellarci ai soprusi stabiliti da coloro che detengono il potere.
L'era dell'opportunismo. 
La normalizzazione dell'aberrazione. 
La fine di ogni forma di compassione ed empatia. 
La catastrofe emotiva.

..Everybody’s looking for something

Some of them want to use you

Some of them want to get used by you

Some of them want to abuse you

Some of them want to be abused..

(Sweet Dreams, Eurythmics)





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