mercoledì 12 novembre 2025

LA FINE DEL MONDO #16: ‘BUGONIA’, di Yorgos Lanthimos

                                                                  SPOILER

    BUGONIA di Yorgos Lanthimos 

Complotti e infiltrazioni aliene
di Maddalena Marinelli
 
La disperata necessità di credere in qualcosa.
Teddy Gatz è un uomo alla deriva, perso nei meandri della sua mente. 
Ormai vive ai margini della società, lontano dalla dimensione reale; sprofondato in teorie del complotto di vario genere, che convergono nella convinzione che il mondo è sotto la dominazione aliena degli andromedani, celati in sembianze perfettamente umane.
L’uomo è ossessionato da deliranti ricerche, studi, test per riconoscerli e coinvolge, in questa follia, il cugino neurodivergente Don che lo asseconda in tutti i suoi vaneggi.
La mente di Teddy, a suo modo, sta solo cercando una via d’uscita, una soluzione, per avere una rivincita da una vita miserevole.
Scopriamo che ha subito molestie sessuali da bambino e sua madre è in coma a causa di un farmaco sperimentale.

Jesse Plemons in 'Bugonia' di Yorgos Lanthimos

Teddy vuole una spiegazione al male che sta devastando il mondo e il suo personale microcosmo.
Cerca un modo per mettere tutto a posto.
Secondo i suoi sconclusionati ragionamenti, individua un capro espiatorio nella figura affascinante e minacciosa di Michelle Fuller, CEO dell'azienda farmaceutica Auxolith,
L’uomo è convinto che il mondo sia ormai vicino all’Apocalisse.
Insieme al cugino Don riesce a rapire Michelle, per riuscire a smascherare la sua vera identità di aliena cospiratrice, e tramite lei trattare con gli andromedani le sorti del Pianeta Terra.
Sembra tutto una follia, che non potrà far altro che ingigantirsi fino all’ apoteosi.

Jesse Plemons e Emma Stone in 'Bugonia'

Lanthimos prosegue con il suo surreale disturbante.
Imbastisce l’ennesimo, sadico, confronto tra dominanti e dominati. 
Crea una fittizia realtà in cui, questa volta, coinvolge gli alieni in una sorta di commedia grottesca dai tratti fantascientifici.
Distopia e complottismo.
Un’umanità senza futuro, in cui le dinamiche di potere e le disparità di classe, conducono ad un gioco al massacro.
Molto presto l’uomo dovrà fare delle scelte drastiche perché il processo involutivo dell’umanità è sempre più veloce.
Il disumano dilaga come un’epidemia nella società odierna.
Gli uomini sono esseri smarriti, in una realtà distopica in cui viene capovolta ogni certezza. 
Un mondo in declino verso l’annientamento emotivo ed etico.
Lanthimos elabora il suo cinema della crudeltà e degli eccessi per riflettere su come qualsiasi ideologia, se esasperata, può portare solo alla disfatta.
Proiezioni di realtà infernali (Dogtooth, TheLobster, Il sacrificio del cervo sacro, Povere creatureKinds of Kindness) in cui un contorto male prevale su scelte e azioni.
Cosa accadrebbe se l’illecito diventasse lecito o l’assurdo diventasse sensato?
Lanthimos, in ogni capovolgimento  della realtà, proietta un possibile destino infausto, a cui l’uomo potrebbe essere condannato se non si ravvede.

Jesse Plemons e Aidan Delbis in 'Bugonia'

La suggestiva parola “bugonia”, deriva da un termine antico di origine greca; si riferisce a una credenza secondo cui le api nascevano spontaneamente dalla carcassa di un bue morto.
Una delle descrizioni più celebri, di questo rituale, si trova in un episodio nelle Georgiche di Virgilio, dove un immenso sciame di api emerge dal corpo in putrefazione dell’animale.
Metafora di un qualcosa di nuovo, una nuova forma di vita, che nasce dalle ceneri di ciò che ormai è corrotto, destinato a marcire.
Una considerazione sul ciclo della vita e della morte, sulla palingenesi, sulle origini arcane della vita stessa.
In Bugonia Teddy, per fuggire dalla sua penosa esistenza, si trasforma nel paladino che sconfiggerà la quinta colonna, il male alieno, riportando equilibrio e giustizia in una società ormai alla deriva.
Ma in realtà Teddy è solo un fanatico psicopatico, capace di compiere le azioni più spregevoli.

Emma Stone in 'Bugonia' di Yorgos Lanthimos

L’incubo dell’alieno camuffato da perfetto umano, inserito nella nostra realtà per attuare manipolazioni, piani malefici, il genocidio della razza umana, sfruttare le risorse energetiche della Terra.
Conquiste subdole e silenziose.
Conosciamo la celeberrima teoria del complottista  David Icke relativa agli 'alieni rettiliani', capaci di prendere forma umana allo scopo di controllare la Terra e manipolare la società tramite il potere politico.
L’idea del complotto ci rassicura, ci permette di dare un ordine al caos, ci fa sentire speciali, perché si appartiene ad una cerchia di pochi eletti che hanno scoperto la verità.

'Essi vivono' (1988) di John Carpenter

Nel film Essi vivono Carpenter, proprio come Lanthimos, sfrutta il macguffin dell’invasione aliena, insinuatasi invisibilmente nel nostro quotidiano, per esporre una critica al sistema economico e politico americano.
In particolare Carpenter disapprovava il decennio reaganiano.
Il protagonista John Nada indossando un paio di ‘speciali’ occhiali da sole ha un risveglio da Matrix;  scopre che il mondo che lo circonda è invaso da messaggi subliminali: “compra”, “obbedisci”, “conformati”, “sposati e riproduciti”.
La stampa e la televisione ripetono ossessivamente gli stessi messaggi.
Inoltre, gli occhiali permettono a John di scoprire che la maggior parte delle persone benestanti e della polizia sono in realtà alieni.
Il capitalismo come forma di controllo sociale.
Un apparente stato di libertà e benessere usato come un lungo guinzaglio.

'L'invasione degli ultracorpi' (1956) di Don Siegel

In L'invasione degli ultracorpi i cittadini di Santa Mira vengono sostituiti da cloni identici, che emergono da baccelli giganti, occultati da entità aliene nei seminterrati, nei giardini, nelle soffitte.
Quando il clone giunge a maturazione, lo scambio avviene durante il sonno.
«You're next!»
L’umanità, una volta sostituita con i replicanti alieni, sarà incapace di provare emozioni e perderà il senso di individualità, creando una società abulica.

'Gli invasori spaziali' (1953) di William Cameron Menzies

Nel sottosuolo si installa una grande astronave aliena.
L’equipaggio è comandato telepaticamente da un'intelligenza suprema, una testa pensante di un alieno, rinchiusa in una teca di cristallo.
La missione consiste nell’inserire un microchip in ogni cervello umano per avere il controllo su ogni singolo individuo.
Quando la persona, così schiavizzata, esaurisce il suo scopo viene eliminata provocando un'emorragia celebrale.
Gli invasori spaziali è un cult della fantascienza anni ’50  che sa sfruttare belle idee supplendo alla mancanza di mezzi tecnici ed effetti speciali.
Probabilmente è tale fantascienza che Lanthimos omaggia esteticamente nel finale di Bugonia.
Una visione bizzarra e fiabesca degli extraterrestri ma allo stesso tempo perturbante.

'Under the skin' (2013) di Jonathan Glazer

Laura ha una missione.
Va un giro per la Scozia con un furgone, attirando l’attenzione degli uomini che rimangono colpiti dalla sua avvenenza ma Laura solo apparentemente vuole sedurli.
Il suo vero scopo è ucciderli.
Laura è una serial killer aliena.
Ha il compito di dissolvere il corpo degli esseri umani in un magma nero.
Una melmosa sostanza extraterrestre che assorbe organi, ossa e liquidi vitali, probabilmente per sfruttarne le risorse energetiche o per uso alimentare, utile alla prosperità di un altro Pianeta imprecisato.
L' affascinante aliena, protagonista di Under the skin, è un essere spietato, privo di empatia, votato unicamente al suo compito, ma a causa di alcuni eventi comincerà a mutare la sua natura.
Non percepirà più solo la pelle, lo strato superficiale dell’essere umano che avvolge e nasconde la sua identità aliena, ma sentirà qualcosa di più profondo e sconvolgente.
Inizierà a provare delle emozioni umane, a desiderare l’amore e tutto questo oltre a compromettere la sua missione, la metterà in serio pericolo trasformandola da carnefice a vittima.

'Bugonia' di Yorgos Lanthimos

Tra realtà e allucinazione, fede e follia, verità e paranoia, con Bugonia Lanthimos arriva al game over dell’umanità.
Il genere umano in sfacelo deve essere annientato, per evolvere e rigenerarsi.
Vedremo quale epifania sorgerà dal carcame.